12/31/2014

ESENZIONE TOTALE dall'IMU per i terreni gravati da uso civico

Come confermato dal comma 6 dell'art. 2 del Decreto Ministeriale 28/11/2014, per le terre gravate da uso civico (terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile) è riconosciuta l'esenzione totale dall'IMU, mentre per i restanti terreni, ricadendo nei comuni con altitudine inferiore a 600 metri, l'imposta varia a seconda di quanto dettato dall'art. 2 del DM 28/11/2014.

I comuni avevano tempo fino al 15/09/2014 sul portale del federalismo fiscale per comunicare l'elenco delle terre civiche ai fini della compensazione del minor gettito derivante dall'esenzione IMU; qui maggiori dettagli.

NON TUTTI SANNO che si può essere in possesso di terre civiche SENZA SAPERLO; un sintomo di demanialità può essere l'intestazione catastale "COMUNE CONCEDENTE" oppure "LIVELLARIO" oppure "ENFITEUTA" oppure "POSSESSO CONTESTATO". In questi casi e quando non si è sicuri, conviene sempre fare un certificato presso l'Ufficio regionale Usi Civici per valutarne la natura giuridica.

Per maggiori informazioni scrivere a demaniocivico@gmail.com o utilizzare il servizio gratuito "Quesiti Usi Civici".

12/09/2014

Convegni: 11/12/2014 a Firenze e 17/12/2014 ad Udine

Si terrà l'11/12/2014 (ore 9.00) a Firenze (Sala Convegni - Accademia dei Georgofili - Logge degli Uffizi Corti) il Convegno di presentazione della Legge Regionale della Toscana 23/05/2014, n. 27.


Si terrà il 17/12/2014 (ore 18.00) presso il Castello di Udine il dibattito su "Difendere il contado: proprietà collettive in montagna. Dalle "cortine" medievali in Carnia alle Regole di Cortina d'Ampezzo".


11/26/2014

Diretta streaming CORSO USI CIVICI Bari 28/11/2014

Sarà possibile seguire in streaming la lezione su "Nozioni fondamentali sugli usi civici e sulla loro odierna rilevanza" all'indirizzo web http://webtv.poliba.it/, venerdi 28/11/2014, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, con gli interventi del Dott. Giuseppe Musicco, dell'Avv. Claudia Federico e del Dott. Francesco Mastromarco.

Qui il programma: seguirà il Seminario (ore 14-18) sulla "Gestione dei procedimenti amministrativi in materia di demanio civico" con gli interventi del Dott. Giuseppe Musicco, dell'Arch. Giuseppe D'Arienzo, del Dott. Berardino Eroli, dell'Arch. Silvana Milella.

11/17/2014

20a RIUNIONE SCIENTIFICA del Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive

Il 20 e 21 novembre si terrà a Trento la ventesima riunione scientifica del Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive sul tema "Principi per una strategia di gestione dei patrimoni degli assetti fondiari collettivi in un sistema evolutivo economia-ambiente".

Qui il link per la diretta streaming mms://media.unitn.it/EcoTV

Maggiori info: 


11/10/2014

FONDI EUROPEI per le TERRE CIVICHE con FINALITA' AMBIENTALI ed ECOLOGICHE (Regione Basilicata)

PSR 2007/2013 Misura 227. Contributo a fondo perduto fino al 100% per il mantenimento ed il miglioramento degli elementi tipici del paesaggio rurale.

AREA GEOGRAFICA: Basilicata
SETTORI DI ATTIVITÀ: Agricoltura, Pubblico
BENEFICIARI: Associazioni/Onlus/Consorzi, Ente pubblico
SPESE FINANZIATE: Opere edili e impianti
TIPO DI AGEVOLAZIONE: Contributo a fondo perduto
DOTAZIONE FINANZIARIA: € 2.000.000
BANDO APERTO | Scadenza il 07/12/2014

Il presente Bando è relativo alla Misura 227 “Sostegno agli investimenti non produttivi - terreni forestali”.
La Misura punta a migliorare l’ambiente e lo spazio rurale sostenendo la gestione e la tutela del territorio mediante la realizzazione di investimenti non produttivi nei territori boscati dove è prevalente o esclusiva la funzione pubblica del bosco e gli investimenti realizzati, aventi finalità ambientali ed ecologiche, non comportano un ritorno economico per i proprietari e gestori dei boschi.

Soggetti beneficiari
- Comuni e loro associazioni
- Amministrazione separata per gli usi civici (ASBUC)
- Enti gestori di aree protette
- Soggetti privati (persone fisiche e loro associazioni; persone giuridiche di diritto privato e loro associazioni). Essi devono essere imprenditori agricoli/forestali regolarmente iscritti ad un regime previdenziale obbligatorio e detentori dei terreni dove vengono realizzati gli investimenti.

Tipologia di interventi ammissibili
La Misura sostiene investimenti che non aumentino il valore e la redditività delle foreste ma che valorizzino i boschi non produttivi in termini di pubblica utilità mediante interventi funzionali alla salvaguardia degli ecosistemi forestali, alla conservazione ed incremento della biodiversità e alla difesa della stabilità del suolo; gli investimenti finanziati è necessario che abbiano esclusivamente finalità ambientali ed ecologiche e che non comportino ritorni economici per i proprietari e i gestori delle aree boschive interessate.

Azione 1 – Realizzazione di investimenti con finalità ambientali
Nell’ambito dell’azione possono essere concessi incentivi per investimenti realizzati in boschi non produttivi che migliorino la struttura e la funzionalità dei soprassuoli forestali esistenti, conservino e migliorino la biodiversità e potenzino la stabilità ecologica dei popolamenti forestali.
1. sfolli in giovani impianti;
2. diradamenti eseguiti in fustaie;
3. avviamento all’alto fusto di cedui invecchiati;
4. disetaneizzazione di fustaie coetanee;
5. rinaturalizzazione di fustaie di conifere;
6. ricostituzione di aree aperte all’interno dei boschi al fine di aumentare la variabilità spaziale e la biodiversità;
7. realizzazione o ripristino, all’interno dei rimboschimenti esistenti o nelle aree di neocolonizzazione, di opere di sistemazione idraulico-forestali, quali: muretti a secco, piccole opere di canalizzazione e regimazione delle acque, anche al fine delle creazione di microambienti per la salvaguardia di specie rupestri;
8. interventi di ricostituzione e miglioramento della vegetazione ripariale, volti all’aumento della stabilità degli argini, all’affermazione e/o diffusione delle specie ripariali autoctone;
9. realizzazione e/o ripristino di stagni, laghetti e torbiere all’interno di superfici forestali.

Azione 2 – Realizzazione di investimenti selvicolturali volti a migliorare la fruizione pubblica delle aree forestali
Le operazioni finanziabili sono quelle di valorizzazione e salvaguardia dell’utilizzo pubblico delle aree forestali.
1. creazione e sistemazione di sentieri;
2. realizzazione o ripristino di piazzole di soste, di aree picnic, di cartellonistica, di punti panoramici;
3. ristrutturazione di campeggi e rifugi forestali (liberamente accessibili al pubblico, non a pagamento);
4. realizzazione di cartellonistica e arredi per interventi didattici e divulgativi in bosco.

Entità e forma dell'agevolazione
Le risorse finanziarie, di cui al presente Bando, ammontano ad € 2.000.000,00.
In coerenza con la vigente scheda di Misura 227, l’intensità dell’aiuto per i costi di investimento ammissibile è così modulata:
Soggetti Privati
- 80% del costo dell’investimento ammissibile nel caso di investimenti ricadenti nelle zone montane, nelle zone caratterizzate da svantaggi naturali 
- 70% del costo dell’investimento ammissibile nel caso di investimenti ricadenti nelle altre zone
Beneficiari Pubblici
- 100% del costo dell’investimento ammissibile in quanto trattasi di investimenti non produttivi aventi finalità ambientali ed ecologiche miranti al miglioramento della fruibilità pubblica dei territori boscati
L’investimento massimo ammissibile per progetto è pari a € 150.000,00. (costo progetto – IVA esclusa).

Scadenza
7 dicembre 2014

Resposabile di Misura

Link sito regionale con Bando, format scheda progetto e DGR 1293/2014 di approvazione: http://www.basilicatapsr.it/component/k2/item/509-ii-bando-misura-227-sostegno-agli-investimenti-non-produttivi-terreni-forestali

10/09/2014

Documentario su Usi Civici e proprietà collettive

Usi civici. Terre nostre” è il titolo di un documentario realizzato da Pino Iannelli e Concetta Fratto con la collaborazione dell’A.Pro.d.u.c.

Sarà presentato in versione integrale nella XX Riunione scientifica del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive dell’Università di Trento, che si terrà il 20 e il 21 novembre 2014.

Una versione ridotta verrà proiettata nell’ambito della XI edizione del Festival delle Terre al Nuovo Cinema L’Aquila di Roma (Via L’Aquila 66) il 18 ottobre alle 17.00.

Il trailer del documentario è già disponibile su youtube. Maggiori informazioni sul documentario sul sito del Festival delle Terre 2014.



Un documentario, sul tema delle terre comuni e gestioni collettive, per conoscere la memoria dei diritti originari che la collettività esercitava sul proprio territorio e per diffondere la cultura del bene collettivo.
Un altro modo di possedere, diceva una celebre frase di Cattaneo di oltre 150 anni fa, quello della gestione collettiva nel quale i membri di una comunità di abitanti godono dei beni secondo le loro potenzialità naturali.
La memoria di questi diritti va tramandata alle generazioni future per ridare valenza economica a questi beni. Realizzare nuovi progetti ed iniziative che consentano di rendere nuovamente produttivi questi beni.
Un esempio interessante è quello dell’Università Agraria di Tarquinia che gestisce la proprietà collettiva che appartiene alla comunità dei cittadini di Tarquinia. Realizza una serie di attività di cui godono i membri della comunità e svolge un valido lavoro di tutela del patrimonio ambientale e culturale.

Pino Iannelli, Produttore, documentarista, autore e regista, ha fondato nel 1994 la Lastcam Produzioni Cinematografiche e Video. Realizza documentari culturali, ambientali, antropologici, turistici, istituzionali, e didattici. Collabora da oltre dieci anni al programma Geo & Geo – Rai Tre, diretta televisiva con spazio settimanale sulle tradizioni popolari con Sveva Sagramola. Produce documentari sulle tradizioni per la RAI. Ha ideato e realizzato progetti audiovisivi e documentari per Comuni, Province, Comunità Montane, Consorzi e APT e PARCHI su tutto il territorio nazionale. Tiene laboratori nel settore audiovisivo, in collaborazione con esperti del settore che lavorano per la RAI.

Concetta Fratto, ha fondato nel 1994 la Lastcam Produzioni Cinematografiche e Video. Avvocato civilista, responsabile di progetti di produzione e documentarista. Consulente Formez – Agenzia Ministero della Funzione Pubblica – Organizzatore generale di produzione cinematografica e di corsi formativi nel settore audiovisivo. E’ autore e produttore di documentari culturali, didattici ed istituzionali messi in onda sulla RAI.

10/04/2014

Proposta di legge alla Camera n. 1653 su "Disposizioni per la valorizzazione dei terreni demaniali dei comuni mediante la loro assegnazione per uso agricolo"

Mentre avanza in Senato la proposta di legge S.968 sui "beni collettivi", si segnala la proposta di legge presentata il 03/10/2013 alla Camera dei Deputati al n. 1653, dal titolo "Disposizioni per la valorizzazione dei terreni demaniali dei comuni mediante la loro assegnazione per uso agricolo".
Qui la relazione di presentazione ed il testo della PDL 1653.
Qui l'iter di approvazione.
L'art. 1 prevede una rapida RICOGNIZIONE DEI TERRENI (entro 120 giorni).
L'art. 2 prevede l'assegnazione dei terreni liberi, anche gravati da uso civico, suscettibili di uso agricolo colturale.
L'art. 3 prevede l'assegnazione dei terreni, anche gravati da uso civico, di tipo pascolivo, forestale o boschivo.
L'art. 4 prevede l'assegnazione dei terreni, anche gravati da uso civico, occupati abusivamente.
L'art. 5 prevede l'assegnazione dei terreni ex demaniali già legittimati con ordinanze commissariali e non ancora oggetto di affrancazione alla data del 31 dicembre 2013.

9/30/2014

XX Riunione Scientifica - Trento, 20-21 novembre 2014

XX Riunione Scientifica - Trento, 20-21 novembre 2014  

Invito e programma dei lavori per la XX Riunione Scientifica del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive, sul tema PRINCIPI PER UNA STRATEGIA DI GESTIONE DEI PATRIMONI DEGLI ASSETTI FONDIARI COLLETTIVI IN UN SISTEMA EVOLUTIVO ECONOMIA-AMBIENTE - Trento, 20-21 novembre 2014 - Sala Conferenze del Dipartimento di Economia e Management - Trento, Via Rosmini, 44.




9/25/2014

Bando per l'Assegnazione in Concessione di Terreni Agricoli ubicati nelle Foreste del Demanio (Regione Basilicata)


In attuazione della Delibera di Giunta Regionale 262/2014, scade il 01/10/2014 il bando per l'assegnazione in concessione di terreni agricoli DI PROPRIETA' DELLA REGIONE BASILICATA ubicati nelle foreste del Demanio Regionale:

- Comune di Brindisi di Montagna - Foresta Grancia, superficie 181,4202 ettari, valore affitto annuo € 29.190,44;
- Comune di Pomarico - Foresta Cavone, superficie 1,1511 ettari, valore affitto annuo € 231,41;
- Comune di Atella - Foresta Monticchio, superficie 48,326 ettari, valore affitto annuo € 18.355,66.

Il valore ottenuto deriva dal 3% dell'indennità di espropriazione e del valore agricolo medio dei terreni ad ettaro stabilito dall'omonima commissione provinciale 2012 (valevole per il 2013), variabile per comune e qualità catastale.

CRITERI DI AGGIUDICAZIONE
Il terreno sarà assegnato al richiedente che ha presentato l’offerta economica più alta rispetto al canone posto a base di gara per il terreno chiesto in concessione, e che ha conseguito il maggior punteggio in base alla tabella riportata sul bando.

9/20/2014

Comuni meridionali: presunzione di demanialità dei terreni comunali

Come ricorda anche la Regione Abruzzo in questa nota, qualora non fosse possibile attestare la natura dei suoli di proprietà comunale, nei Comuni facenti parte dell'ex Regno delle Due Sicilie, è sussistente la cosiddetta "presunzione di demanialità" (Ubi feuda, ibi demania) affermata dalla Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite Civici con la sentenza n. 2598 del 16/08/1958, secondo cui, essendo il Comune dell'Italia meridionale sorto come ente autarchico solo con la dominazione francese, tutti i beni che figurano ad esso appartenenti sono da presumere, salvo prova contraria, dell'Universitas Civium, ossia del demanio universale soggetto agli usi civici dei "cives" del luogo e, pertanto indisponibili.

L'ovvia conseguenza è che l'intestazione sul certificato catastale storico (all'impianto) al Comune sotto qualsiasi forma, determina presunzione di demanialità civica.


9/19/2014

26-27/09/2014 (Savona): Workshop Internazionale di storia applicata su "Storia locale, patrimonio rurale e beni comuni"

Si terrà il 26/09/2014 a Toirano (Sv) ed il 27/09/2014 a Balestrino (Sv) il primo Workshop Internazionale di storia applicata dedicato a "Storia locale, patrimonio rurale e beni comuni".

Si vuole proporre al di fuori di un ambito strettamente accademico il modello di didattica e di ricerca fortemente interdisciplinare portato avanti negli ultimi 25 anni da parte del Seminario Permanente di Storia Locale dell'Università di Genova. 

Organizzato con la cura scientifica di ricercatori e docenti dell'Università del Piemonte Orientale e dell'Università di Genova (LASA - Laboratorio di Storia e Archeologia Ambientale), in sinergia con le istituzioni e le associazioni locali (Associazione “A cumuna veggia” di Toirano), l'incontro costituisce un momento di riflessione all'interno di un percorso di ricerca sul tema della caratterizzazione del patrimonio rurale portato avanti attraverso un costante confronto con la ricerca storica, archeologica ed ambientale.

Maggiori dettagli e programma completo QUI.

9/12/2014

Comunicato della CONSULTA NAZIONALE del 10/09/2014 su IMU2014

COMUNICAZIONE IMPORTANTE IMU 2014

In riferimento al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 29/07/2014 che richiede ai Comuni interessati alla compensazione del minor gettito IMU, nei quali ricadono terreni a immutabile destinazione agrosilvopastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile non situati in zone montane o di collina, ai quali è riconosciuta l’esenzione dall’IMU dall'art.22 del Decreto-legge 24/04/2014, n.66, convertito con modificazioni dalla legge 23/06/2014 n.89, di acquisire preventivamente i dati relativi ai predetti terreni, la Consulta Nazionale della Proprietà collettiva, associazione di rappresentanza delle proprietà collettive in Italia, ha già contattato tutti i Comuni nei quali sono presenti propri associati interessati dal provvedimento sopra citato, anche attraverso accordi a livello locale con l’ANCI.

Ciò nonostante, rilevando le numerose richieste di informazioni inviate alla propria email la Consulta intende offrire alcuni spunti per cercare di dare un supporto alle amministrazioni comunali interessate, pur chiarendo fin da subito che la Consulta Nazionale della Proprietà Collettiva è una associazione che rappresenta le proprietà collettive in Italia e che annovera tra i propri soci enti gestori distinti e rappresentati a livello regionale dai rispettivi coordinamenti e che quindi non è in possesso di elenchi ufficiali al fuori della propria attività istituzionale.

Si fa comunque presente che l'Istat ha inserito le proprietà collettive nel censimento dell'agricoltura e che questi dati, facilmente consultabili nel sito dedicato (www.istat.it/it/censimento-agricoltura/agricoltura-2010), possono offrire un primo importante spunto per comprendere la consistenza della proprietà collettiva sul proprio territorio.

Altro elemento fondamentale sono gli uffici Usi Civici delle amministrazioni regionali, che offrono spesso una completa elencazione delle realtà presenti nel rispettivo ambito territoriale di riferimento.

Entrando ancora più nello specifico (visto il dettaglio dei dati richiesti dal Ministero delle Finanze) si esortano le amministrazioni comunali ad individuare e ad interpellare, se esiste, l'ente gestore di queste proprietà (Asuc, Asbuc o altro ente dotato di personalità giuridica comunque denominato ad es. Comunalie, Comunanza, Università, Ius, Vicinia, ecc.), visto che l'inesistenza del soggetto gestore assoggetterebbe alla stessa amministrazione comunale la responsabilità della gestione di quel patrimonio (ed in quest'ultimo caso la risposta dovrebbe essere a portata di mano) La Consulta rimane comunque a disposizione per ogni ulteriore indicazione e/o chiarimento.

Il Presidente della Consulta Nazionale della Proprietà Collettiva
Michele Filippini


9/08/2014

IMU ed USI CIVICI: 15 settembre, l’invio dei dati da parte dei Comuni

IMU ed USI CIVICI: 15 settembre, l’invio dei dati da parte dei Comuni

Gli enti locali hanno l’obbligo di inviare al Ministero l’elenco dei terreni a immutabile destinazione agro-silvo pastorale, ai fini della compensazione del minor gettito derivante dall'esenzione IMU.

Con comunicato n. 30881 dell’8 settembre 2014, il Ministero dell’Economia e delle Finanze avverte i comuni dell’approssimarsi della scadenza del15 settembre 2014.
Il Decreto del 29 luglio 2014 del Direttore generale delle finanze impone agli enti locali la trasmissione dei dati relativi ai terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile non situati in zone montane o di collina, ai fini della compensazione del minor gettito ai sensi del comma 5-bis dell’art. 4 del D. L. 2 marzo 2012, n. 16, convertito dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, come modificato dal comma 2 dell’art. 22 del D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89.

Vanno inclusi tutti i terreni, fatta eccezione per Bolzano - Al riguardo, si fa presente che, come si evince dalla chiara lettera delle disposizioni recate dal decreto del 29 luglio 2014, l'inserimento dei dati relativi ai predetti terreni nell'apposita sezione del portale del federalismo fiscale, riguarda tutti i terreni dei Comuni del territorio nazionale ad eccezione di quelli ubicati nel territorio della provincia autonoma di Bolzano che, in base alla legge provinciale 23 aprile 2014, n. 3, ha istituito l'imposta municipale immobiliare (IMI) in sostituzione delle imposte comunali immobiliari istituite con leggi statali, anche relative alla copertura dei servizi indivisibili, ai sensi dell'art. 80 del DPR 31 agosto 1972, n. 670.

Anche i terreni montani e collinari vanno comunicati 
- In considerazione dell’approssimarsi del termine del 15 settembre 2014, il Ministero chiarisce la permanenza di detto adempimento anche nel caso in cui i terreni agricoli dei Comuni, in base all'elenco allegato alla circolare 14 giugno 1993, n. 9 dell’allora Ministero delle finanze, ricadono in aree montane o di collina, delimitate ai sensi dell'art. 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984 e, pertanto, già esenti ai sensi dell'art. 7, comma 1, lett. h), del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504.
L'adempimento in questione prescinde, quindi, dalla circostanza che ai terreni suddetti si applichi già l'esenzione di cui al predetto art. 7, comma 1, lett. h) , del D.Lgs. n. 504 del 1992.
Il ministero nel comunicato in commento, sottolinea, inoltre, che l'inserimento dei dati è, altresì, pregiudiziale alla compensazione del minor gettito dei Comuni nei quali ricadono i terreni in questione non situati in zone montane o di collina, ed è strettamente collegato all'esenzione dall'IMU, di cui all'art. 4, comma 5-bis del D.L. n. 16 del 2012, il quale prevede, superando, quindi, l'attuale regime di esenzione, stabilito sulla base della citata circolare n. 9 del 1993, che, "con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, e dell'interno, sono individuati i comuni nei quali, a decorrere dall'anno di imposta 2014, si applica l'esenzione di cui alla lettera h) del comma 1 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, sulla base dell'altitudine riportata nell'elenco dei comuni italiani predisposto dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), diversificando tra terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola, e gli altri" e che, solo “ai terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile che, in base al predetto decreto, non ricadano in zone montane o di collina, è riconosciuta l'esenzione dall'IMU”. 

Se si omette l’adempimento, i terreni sono considerati inesistenti 
- Si evidenzia, infine, che il mancato inserimento nel termine del prossimo 15 settembre nel portale del federalismo fiscale dei dati indicati dal decreto del 29 luglio 2014 sarà considerato come inesistenza, nel territorio del Comune, di terreni aventi le più volte citate caratteristiche, ai fini della compensazione del mancato gettito IMU, derivante dal nuovo decreto previsto per l'applicazione dell'esenzione di cui all'art. 7, comma 1, lett. h), del D.Lgs. n. 504 del 1992.
Qui il link del Portale Federalismo Fiscale.

8/04/2014

Toscana: nuova Legge Regionale sugli Usi Civici

Toscana: nuova Legge Regionale sugli Usi Civici


Un plauso alla Regione Toscana che ha redatto tale norma in un lavoro partecipato con tutti i soggetti gestori dei beni.

Tale norma riconosce la Comunità dei residenti quale legittima proprietaria dei beni civici e promuove e valorizza la gestione comunitaria del territorio civico, accentuandone la visione imprenditoriale per positive ricadute di carattere sociale e ambientale, ma mantenendo l'ottica conservativa del bene per le generazioni future e la sua gestione sostenibile; ha diversi aspetti innovativi rispetto alle altre leggi regionali in materia, questi i punti salienti e le novità:

- le affrancazioni dei canoni di natura enfiteutica sono di competenza regionale, e non comunale come avviene nel resto d'Italia (art. 3, punto l);

- prevista l'adozione dei "piani di valorizzazione" per uno sviluppo sostenibile dei beni del demanio collettivo civico con una visione più imprenditoriale (art. 7), prevedendo anche forme di affidamento in gestione del demanio (art. 11);

- per una maggiore tutela, tutte le terre civiche sono assegnate a categoria "a" di cui all'art. 11 della Legge 1766/1927 (art. 14);

- le ASBUC vengono considerate persone giuridiche di diritto privato (art. 15), permettendo quindi una gestione più semplice ed efficiente;

- l'art. 19 prevede la trascrizione del vincolo di uso civico presso l'Ufficio dei Registri Immobiliari (Agenzia delle Entrate);

- sono VIETATE le LEGITTIMAZIONI, strumento che, dall'entrata in vigore della Legge 1766/1927, si è usato tanto e forse se n'è abusato (art. 25);

- è prevista l'istituzione di una banca dati online integrata col sistema informativo regionale (art. 28).

Gli uffici regionali devono ora procedere alla redazione del regolamento (previsto dall'art. 31) per l'applicazione della nuova Legge Regionale della Toscana n. 27/2014.

Per il testo completo clicca qui.

8/01/2014

LEGITTIMAZIONI IN CALABRIA: IL SILENZIO ASSENSO NON E' AUTOMATICO

LEGITTIMAZIONI IN CALABRIA: IL SILENZIO ASSENSO NON E' AUTOMATICO

Importantissima Sentenza del TAR di Catanzaro n. 1294 del 30/07/2014 circa il PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO di cui all'art. 27 della Legge Regionale della Calabria 21 agosto 2007, n. 18 che, al comma 4, prevede il SILENZIO ASSENSO per le istanze di LEGITTIMAZIONE/AFFRANCAZIONE/LIQUIDAZIONE decorso il termine di 120 giorni.
Con tale Sentenza si è sottolineato che occorre comunque produrre "tutta la indispensabile documentazione prevista dalla normativa vigente, non implicando il silenzio assenso alcuna deroga al potere dovere della pubblica amministrazione di curare gli interessi pubblici nel rispetto dei principi fondamentali di cui all’art. 97 Cost.".
"La formazione tacita dei provvedimenti amministrativi per silenzio assenso presuppone, quindi, quale condizione imprescindibile, non solo l'inutile decorso del tempo dalla presentazione dell'istanza senza che sia intervenuta risposta dall'amministrazione, ma anche la ricorrenza di tutte le condizioni, i requisiti e i presupposti richiesti dalla legge, ossia degli elementi costitutivi della fattispecie, di cui si deduce l'avvenuto perfezionamento".
Il Comune potrà quindi in qualsiasi momento verificare i requisiti prescritti dalla legge, anche oltre il termine dei 120 giorni dettati dal comma 4 dell'art. 27 della Legge Regionale della Calabria n. 18/2007, anche perché, come avviene per l'art. 54 della Legge Regionale della Puglia n. 14/2004, la Legittimazione si concretizza solo con l'adozione della relativo provvedimento adottato dall'autorità amministrativa competente; si ricorda in tal senso la Sentenza del TAR di Bari (Sez. I) del 01/02/2011 n. 211 secondo cui (massima) "Ai sensi dell’art. 54 della l. reg. Puglia n. 14 del 2004, l’inclusione di un fondo di uso civico nell’elenco degli occupatori arbitrari, in assenza di un provvedimento adottato dall’autorità amministrativa competente, costituisce un mero presupposto per ottenere la legittimazione all’affrancazione del canone di natura enfiteutica, non determinandola sic et simpliciter".

7/21/2014

Incostituzionale l'art.1 della LR della Sardegna 19/2013

La Corte Costituzionale, con la Sentenza n. 210 depositata lo scorso 18/07/2014, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della Legge Regionale della Sardegna 2 agosto 2013, n. 19 che:
1) non garantiva allo Stato la possibilità di far valere la propria competenza a tutelare il paesaggio,
2) conferiva un'indiscriminata potestà ai Comuni nei processi di "transazione giurisdizionale a chiusura di liti o cause legali in essere", sostituendoli di fatto al Commissario agli Usi Civici.





7/19/2014

Usi Civici: nuova proposta di legge regionale in Campania

Presentata il 20/03/2014 in Campania una nuova proposta di legge sul "Regime urbanistico dei terreni di Uso Civico" (Reg.Gen. 513. Esame IV comm. - Parere II comm.).

Qui il LINK alla proposta di legge sul sito del Consiglio Regionale della Campania.

Qui la nota del 28/03/2014 del Presidente del Consiglio Regionale con cui si assegna la pdl alla IV Commissione per l'esame e alla II Commissione per il parere, la nota di presentazione della pdl, il testo della pdl e la relazione esplicativa.

Ecco il testo della Proposta di legge “Regime urbanistico dei terreni di uso civico”:

Art. 1
Prescrizioni ai comuni in sede di pianificazione.
La presente legge disciplina la redazione dei Piani urbanistici comunali (Puc) in presenza di terreni di proprietà collettiva e di uso civico gestiti da comuni, frazioni di comuni, università od altre associazioni agrarie comunque denominate, al fine di perseguire la conservazione degli ambiti naturali ed il miglioramento della qualità della vita.
La pianificazione paesaggistica determina le prescrizioni, dirette alla salvaguardia delle zone di proprietà collettiva e di uso civico in vista del preminente interesse alla conservazione della loro destinazione naturale, alle quali i comuni sono tenuti a conformare i loro strumenti urbanistici.

Art. 2
Criteri da osservare nella formazione del piano urbanistico comunale.
I comuni in sede di formazione degli strumenti urbanistici strutturali e loro varianti sono tenuti ad osservare i seguenti criteri:
a) Il Puc è elaborato tenendo conto della destinazione delle zone di proprietà collettiva e di uso civico in conformità alla loro classificazione per garantire la conservazione dei diritti civici e della forma originaria del territorio, in quanto elementi strutturali del territorio così come definiti dal comma 3 lettera a) della Legge Regionale del 22 dicembre 2004 n. 16 "Norme sul governo del territorio"
b) la destinazione a scopo edificatorio di qualsivoglia natura delle zone di proprietà collettiva e di uso civico è esclusa salvo che il pubblico interesse e la necessità di un ordinato sviluppo urbanistico del comune, in assenza di altre possibili alternative, non richiedano la devoluzione ad uso edificatorio di talune delle zone medesime e sempre che sussista la possibilità della conservazione ed espansione dell'uso civico in altri ambiti territoriali del comune, in modo da assicurare al patrimonio antico l’originaria consistenza, in conformità al principio di cui alla legge 31 gennaio 1994, n. 97 “Nuove disposizioni per le zone montane”.
c) le richieste di modificazione negli strumenti di pianificazione territoriale della destinazione delle zone di proprietà collettiva e di uso civico sono motivate e documentate in relazione ai principi ed ai limiti di cui precedente punto b), ed sono approvate dalla Giunta regionale competente in materia di assetto paesaggistico e territoriale;
d) le norme di attuazione dei Puc devono contenere specifiche disposizioni che disciplinano le zone di proprietà collettiva di uso civico, con la finalità di preservare i diritti civici in conformità alla loro natura.
La Giunta Regionale è obbligatoriamente sentita ed esprime parere e prescrizioni vincolanti sugli indirizzi di piano, prima dell'adozione del Puc o di sue varianti che interessino zone di proprietà collettiva e di uso civico o sulle quali siano pendenti controversie o esistano pretese di uso civico.
Gi Enti interessati se prevedono la destinazione ad uso edificatorio o per servizi di terreni di proprietà collettiva e di uso civico gestiti da comuni, frazioni di comuni, università od altre associazioni agrarie comunque denominate, devono, preliminarmente all’adozione del Puc o sue varianti, richiedere l'autorizzazione di cui all'articolo 12 della legge 16 giugno 1927, n. 1766 "Legge di riordinamento degli usi civici nel Regno", ferma restando l’applicazione della normativa in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione di Incidenza.
La Regione si pronuncia entro il termine di giorni novanta, sulle richieste di autorizzazione di cui al comma 3 con le modalità disciplinate dalla Giunta regionale al momento della definizione degli indirizzi di assetto paesaggistico e territoriale e delle destinazioni d'uso ammissibili per le terre gravate da usi civici. Gli enti interessati non possono, comunque, procedere al mutamento di destinazione o all'alienazione di terreni di proprietà collettiva e di uso civico prima della definizione del procedimento di verifica del Puc, ai sensi della vigente normativa in materia urbanistica.

Art. 3
Documentazione del piano.
I comuni redigono gli strumenti urbanistici previa analisi del territorio, sulla base della documentazione e degli accertamenti necessari, dai quali risultano le aree e gli immobili di proprietà comunale disponibile, indisponibile e demaniale, degli enti pubblici e quelli di proprietà collettiva e di demanio di uso civico appartenenti ai comuni, frazioni di comuni, università ed altre associazioni agrarie comunque denominate.
Per la verifica delle aree suddette e l'elaborazione dell'analisi territoriale i comuni si avvalgono del proprio ufficio tecnico. Se ricorrono le condizioni di cui all’art. 7 del d.lgs. n. 165/2001 “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” i comuni possono nominare tecnici iscritti all’Elenco dei Periti Istruttori Demaniali – di cui all’art. 11 Legge Regionale 17.03.1981, n. 11.
I comuni approvano l'analisi del territorio di cui al comma 1 in sede di adozione dello strumento urbanistico, la cui documentazione è integrata da attestazione comunale sulla eventuale esistenza di gravami di usi civici. La conservazione dei dati relativi alla verifica delle aree suddette ed all'elaborazione dell'analisi territoriale avviene anche mediante sistemi informatici ai sensi del d.lgs. n. 82/2005 "Codice dell'amministrazione digitale"
I certificati di destinazione urbanistica riportano l’indicazione in ordine alla eventuale sussistenza di usi civici.

Art. 4
Norme per l'autorizzazione al mutamento di destinazione.
Il Consiglio Comunale richiede l’autorizzazione al mutamento temporaneo di destinazione o alla definitiva alienazione, di cui all’art. 12 della legge n. 1766/1927, assicurando il minore impatto sulle esigenze di tutela dell’ambiente e di conservazione della forma originaria del territorio presidiate dal vincolo di uso civico, con motivata deliberazione in conformità degli indirizzi di assetto paesaggistico e territoriale e delle destinazioni d'uso ammissibili per le terre gravate da usi civici definiti dalla Giunta regionale.
Prima di produrre la richiesta il Consiglio Comune deve espletare procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione dei soggetti interessati , nel rispetto dei pricipi della pubblicità, imparzialità, trasparenza e non discriminazione.
Il mutamento della destinazione d’uso temporaneo o definitivo per terreni di proprietà collettiva e di uso civico di cui alla categoria sub a) dell’art.11 della legge n.1766 del 1927 (terreni convenientemente utilizzabili come bosco o come pascolo permanente) è autorizzabile, se gli stessi ricadano anche in aree sottoposte a vincoli imposti da leggi statali e regionali a tutela dei parchi e delle aree protette nazionali, regionali e provinciali, dei monumenti naturali, dei siti di importanza comunitaria e delle zone protette speciali, previo l’assenso o le autorizzazioni delle autorità preposte. In ogni caso l’autorizzazione al mutamento di destinazione oppure alla alienazione non comporta il venir meno del vincolo paesaggistico di cui al d.lgs. n. 42/2004, che continua a permanere sulle aree oggetto dei relativi provvedimenti.
4. Se il trasferimento di un terreno appartenente alla categoria b) dell’art. 11 della legge n. 1766/1927, è stato effettuato con atto pubblico o equivalente di compravendita registrato e trascritto, in assenza delle condizioni previste dall’art. 21 comma 3 della Legge 16 giugno 1927, n. 1766 sul riordino degli usi civici, il possessore ha facoltà di legittimare a titolo oneroso la propria posizione in analogia a quanto previsto dall’art. 9, comma 2, della medesima legge, sempre che ricorrano i requisiti contemplati dallo stesso art. 9. Anche in questo caso - come in generale in tutti i casi di concessa legittimazione - sui terreni oggetto di trasferimento continua a permanere il vincolo paesaggistico di cui al d.lgs. n. 42/2004.
5. La richiesta di legittimazione del possessore è corredata dalla copia autentica dell'atto di compravendita e dalla documentazione concernente il profilo tecnico, urbanistico, edilizio, ambientale e fiscale secondo la normativa vigente.

Art. 5
Corrispettivi e canoni d’uso.
La Giunta regionale della Campania definisce i criteri generali per la determinazione dei canoni di uso e analoghi oneri e dei corrispettivi del godimento dei terreni di proprietà collettiva e di uso civico, in base al prezzo dell’unità fondiaria realizzabile in libera contrattazione. Le somme derivanti dai canoni di uso e analoghi oneri devono essere destinate ad una delle seguenti finalità:
a) all'acquisizione di nuovi terreni di proprietà collettiva e di uso civico;
b) alle spese per la manutenzione e gestione o allo sviluppo socio-economico dei terreni di proprietà collettiva e di uso civico;
c) alle spese per gli accertamenti e le verifiche demaniali.
Per la determinazione del capitale di affrancazione si rinvia alle norme del codice civile in materia di enfiteusi in quanto compatibili.

Art. 6
Opere pubbliche e di pubblica utilità.
Le opere pubbliche e di pubblica utilità realizzate senza titolo, ossia senza l’autorizzazione di cui all’art. 12 della legge n. 1766/1927, su terreni gravati da usi civici appartengono per il generale principio dell’accessione di cui all’art. 934 codice civile, al demanio civico e di proprietà collettiva e di uso civico del Comune. Il Consiglio Comunale con propria deliberazione dichiara l’attribuzione al demanio civico e di proprietà collettiva e di uso civico del Comune delle opere pubbliche e di pubblica utilità realizzate senza titolo su terreni gravati da usi civici, previa adeguata istruttoria ed accertamenti eseguiti dal locale Ufficio Tecnico.
La Giunta regionale con propria deliberazione, previo parere delle Commissioni del Consiglio Regionale competenti, può disporre la sclassificazione dal demanio civico di proprietà collettiva e di uso civico e conseguente sdemanializzazione e riclassificazione non retroattiva al patrimonio indisponibile dell’Autorità/Ente che utilizza il bene immobile.
Nei casi di cui al comma 2 si applica il vincolo di destinazione al soddisfacimento di altri fini pubblici e bisogni pubblici dei terreni gravati da usi civici che abbiano perduto l’attitudine all’esercizio degli usi civici ed alla conservazione della forma originaria del territorio in conseguenza del venir meno in modo definitivo ed irreversibile dei caratteri fisici che assicuravano la destinazione ad usi civici a causa della realizzazione di opere pubbliche e di pubblica di cui al comma 1, sempre che le nuove destinazioni, volte al soddisfacimento di altri fini pubblici e bisogni pubblici dei terreni gravati da usi civici, rappresentino un reale beneficio per la generalità degli abitanti, fatta salva l’applicazione della normativa statale e regionale in materia di governo del territorio e di assetto paesaggistico e territoriale.
La perdita dell’attitudine all’esercizio degli usi civici ed alla conservazione della forma originaria del territorio anche in rapporto alla tutela ambientale ed alla salvaguardia dell’ambiente, è accertata dal Consiglio Comunale con propria deliberazione sorretta da adeguata istruttoria eseguita dall’Ufficio comunale competente.
Nella stessa motivata deliberazione di cui al comma 4 il Consiglio Comunale può stabilire la conservazione con efficacia non retroattiva in luogo della demolizione delle opere pubbliche e di pubblica utilità di cui al comma 1, per utilizzazione ai fini pubblici a motivo della esistenza di prevalenti interessi pubblici di rilievo costituzionale che devono essere puntualmente specificati e sempre che le opere pubbliche e di pubblica utilità non contrastino con rilevanti interessi urbanistici o ambientali o di governo del territorio.
Nella deliberazione di cui al comma 4, il Consiglio Comunale formula la richiesta di sclassificazione e conseguente sdemanializzazione con contestuale riclassificazione al patrimonio indisponibile dell’Autorità/Ente che utilizza il bene immobile, indicando gli altri fini pubblici e bisogni pubblici a cui deve essere vincolata la destinazione dei suddetti terreni, previa acquisizione della autorizzazione paesaggistica, resa ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, dal Soprintendente territorialmente competente e previa acquisizione di autorizzazione da parte della Autorità preposta alla tutela del vincolo idrogeologico di cui al R.D. 3267/1923 ed alla L.R. n. 11/1996, fatta salva la normativa in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione di Incidenza. Nella medesima motivata deliberazione contenente la richiesta di sclassificazione ed ai fini della stessa ammissibilità della domanda il Consiglio Comunale deve accertare e dichiarare che le nuove destinazioni, volte al soddisfacimento di altri fini pubblici e bisogni pubblici dei terreni gravati da usi civici, rappresentano un reale beneficio per la generalità degli abitanti, stabilendo l’indennizzo che l’Autorità/Ente che utilizza il bene immobile deve corrispondere nel caso in cui il procedimento si perfezioni con la sdemanializzazione, riclassificazione e conservazione in luogo della demolizione delle opere di cui al comma 1, al fine di assicurare al patrimonio antico la primitiva consistenza agro-silvo-pastorale compreso l'eventuale maggior valore che ne derivasse dalla diversa destinazione dei beni.
Il Comune è onerato degli adempimenti di trascrizione e voltura nei registri immobiliari delle suddette deliberazioni che incidono sulla qualitas soli e sulla destinazione ex lege dei terreni gravati di usi civici.

Art. 7
Affrancazione
E’ confermata la sospensione dei procedimenti di ripartizione-quotizzazione delle terre di categoria B, di cui all'articolo 11 dalla legge n. 1766/1927 ed al R.D. n. 332/1928, prevista all’art. 3 della legge regionale 17 marzo 1981, n. 11 "Norme in materia di usi civici", a tempo indeterminato fino all'entrata in vigore di nuove disposizioni in materia.
La competenza a disporre l’affrancazione delle terre che siano già state oggetto di provvedimenti di ripartizione- quotizzazione intervenuti sia precedentemente sia susseguentemente alla legge n. 1766/1927 è attribuita ai Comuni, che vi provvedono dopo aver accertato la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge regolatrice del rapporto all’epoca in cui esso è sorto, e nel caso di provvedimenti di ripartizione-quotizzazione successivi all’entrata in vigore dalla legge n. 1766/1927, previo accertamento delle migliorie di cui all’art. 21 della medesima legge ad opera degli Uffici della Giunta regionale della Campania territorialmente competenti per materia.

Art. 8
Norma finanziaria.
La presente legge non comporta oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 9
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino regionale della Campania.

Notizie circa la presentazione della pdl: qui e qui.

7/17/2014

Testo consigliato: IL CODICE DEGLI USI CIVICI 2014

ISBN 978-88-6907-042-6
RACCOLTA - CDX04
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Si segnala un interessante testo: "IL CODICE DEGLI USI CIVICI 2014 - guida normativa e raccolta giurisprudenziale", edizione 20 Giugno 2014, editore Exeo, collana Codex diretta da Paolo Loro.

Raccolta dei provvedimenti di rango normativo ed attuativo in materia di usi civici e antiche regole. Tutti i testi sono presentati nel testo vigente e coordinato che ne assicura la corretta lettura nel contesto delle numerose modifiche intervenute nel tempo, mediante una rigorosa annotazione redazionale. Il compendio di giurisprudenza a corredo del corpus normativo completa efficacemente la panoramica giuridica sull'intera materia, rendendo la presente opera indispensabile agli operatori del settore.

Ulteriori info:


Sommario:

normativa

APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER LA LIQUIDAZIONE DELLE COMPETENZE AI DELEGATI TECNICI, AGLI ISTRUTTORI ED AI PERITI INCARICATI DELLE OPERAZIONI DI RIORDINAMENTO DEGLI USI CIVICI NEL REGNO

RIORDINAMENTO DEGLI USI CIVICI NEL REGNO

DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE IN MATERIA DI USI CIVICI

COSTITUZIONE DEL COMUNE DI «SABAUDIA» NELL'AGRO PONTINO

MODIFICAZIONI ALLA COMPETENZA DEL COMMISSARIATO PER LA LIQUIDAZIONE DEGLI USI CIVICI IN SARDEGNA. 

ATTRIBUZIONI DELLA CORTE DI APPELLO DI PALERMO IN MATERIA DI USI CIVICI

MODIFICAZIONI ALLE CIRCOSCRIZIONI TERRITORIALI DEI COMMISSARIATI PER LA LIQUIDAZIONE DEGLI USI CIVICI, CON SEDE IN TRIESTE, VENEZIA, MILANO, BOLOGNA, ROMA E NAPOLI

TRASFERIMENTO DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI BELLUNO DALLA CIRCOSCRIZIONE TERRITORIALE DEL COMMISSARIATO PER LA LIQUIDAZIONE DEGLI USI CIVICI CON SEDE IN TRIESTE A QUELLO CON SEDE IN VENEZIA CHE COMPRENDE LE PROVINCE DI BELLUNO, PADOVA, ROVIGO, TREVISO, VENEZIA, VERONA E VICENZA. 

AUMENTO DELL'INDENNITÀ SPETTANTE AI COMMISSARI, AI COMMISSARI AGGIUNTI ED AGLI ASSESSORI ADDETTI AI COMMISSARIATI PER LA LIQUIDAZIONE DEGLI USI CIVICI. 

NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE MONTANE 

USI CIVICI - PROVVEDIMENTI DI LEGITTIMAZIONE - MODALITÀ DI TRASCRIZIONE 

DISCIPLINA DELLE REGOLE, DELLE PROPRIETÀ COLLETTIVE DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO E DEGLI ANTICHI BENI ORIGINARI DI GRIGNANO POLESINE

NORME IN MATERIA DI USI CIVICI 

PIANO TERRITORIALE REGIONALE 

DISCIPLINA ORGANICA DELL'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA AGRO-ALIMENTARE, FORESTALE, DI CACCIA E DI PESCA NEL TERRITORIO REGIONALE 

ATTRIBUZIONE AI COMUNI DI FUNZIONI AMMINISTRATIVE REGIONALI 

PROROGA DELLE CAMBIALI AGRARIE ED ALTRE NORME IN MATERIA DI AGRICOLTURA NORME IN MATERIA DI USI CIVICI 

REGIME URBANISTICO DEI TERRENI DI USO CIVICO E RELATIVE NORME TRANSITORIE 

NORME IN MATERIA DI USI CIVICI 

NUOVA DISCIPLINA DELL'AMMINISTRAZIONE DEI BENI DI USO CIVICO 

NORME URGENTI IN MATERIA DI USI CIVICI, DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA, DI BENI PAESAGGISTICI E DI IMPIANTI EOLICI 

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI USI CIVICI 

NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI TRASFERITE ALLA REGIONE VALLE D'AOSTA IN MATERIA DI USI CIVICI, CONSORTERIE E PROMISCUITÀ PER CONDOMINI AGRARI E FORESTALI 


giurisprudenza

DEMANIO E PATRIMONIO --> ANTICHE REGOLE

DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> CAVE, MINIERE E ACQUE TERMALI --> COMPATIBILITÀ CON USI CIVICI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> AFFRANCAZIONE

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> APPROVAZIONE

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> CANONI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> COMMISSARIO LIQUIDATORE

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> COMPETENZE COMUNALI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> COMPETENZE REGIONALI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> COMPETENZE STATALI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> COMUNIONE LEGALE

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> CONTROVERSIE TRA PRIVATI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> ESTINZIONE CON LEGGI SPECIALI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> INEDIFICABILITÀ

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> LEGITTIMAZIONE DELLE OCCUPAZIONI

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> MUTAMENTO DESTINAZIONE D'USO

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> RAPPORTO CON IL DEMANIO

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> RAPPORTO CON LA REGOLA

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> REGIME GIURIDICO

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> REINTEGRA

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> USO CIVICO DI PESCA

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> UTILIZZO ESCLUSIVO

DEMANIO E PATRIMONIO --> USI CIVICI --> VINCOLO PAESAGGISTICO EX LEGE

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> ANTICHE REGOLE

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> SANZIONI --> USI CIVICI

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> USI CIVICI

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> CONTROINTERESSATO/COINTERESSATO --> USI CIVICI

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> DECISIONE GIUDIZIALE --> SENTENZE COMMISSARIO LIQUIDATORE USI CIVICI

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> PROGETTO LIQUIDAZIONE USI CIVICI

PROCEDURA --> GIUSTO PROCEDIMENTO --> USI CIVICI

TITOLO EDILIZIO --> OPERE ED INTERVENTI, CASISTICA --> IMPIANTI ENERGETICI --> FONTI RINNOVABILI --> USO CIVICO


7/09/2014

Il Tribunale di Roma smentisce la Circolare 2/2004 dell'Agenzia del Territorio: le affrancazioni vanno trascritte e non semplicemente annotate


Con Ordinanza del 27/04/2006 (Presidente e Relatore Scotti) il Tribunale di Roma smentisce le interpretazioni a cui giunge la Circolare 2/2004 dell'Agenzia del Territorio (ora Agenzia delle Entrate) circa la trascrizione delle affrancazioni dei canoni imposti ai sensi dell'art. 10 della Legge 1766/1927 con le Ordinanze di Legittimazione: va trascritto (e non semplicemente annotato) l'atto con il quale ha luogo l'affrancazione.

I fatti:
- l'Agenzia del Territorio - Ufficio Provinciale di Roma 2, in data 28/10/2005, rifiutò la trascrizione  (art. 2643 comma 1 del Codice Civile) di un atto di affrancazione ritenendo che si dovesse piuttosto procedere alla semplice annotazione a norma dell'art. 2655 comma 2 del Codice Civile; il rifiuto era motivato dalla qualificazione della fattispecie come espansiva del diritto di proprietà già riconosciuto agli ex-enfiteuti secondo l'interpretazione contenuta nella circolare amministrativa n. 2 del 2004 dell'Agenzia del Territorio;
- con ricorso depositato il 29/11/2005 il notaio rogante ha chiesto che il Presidente del Tribunale di Roma ordini la trascrizione degli atti stipulati il 03/10/2005 ai sensi dell'art. 2643 comma 1 del Codice Civile;
- accogliendo il ricorso, il Presidente del Tribunale di Roma ordina la trascrizione a norma dell'art. 2643 comma 1 n. 7 del Codice Civile.

Qui il testo completo dell'Ordinanza del Tribunale di Roma del 27/04/2006 con brevi note (pag. 2) in materia di affrancazione di Gabriele Sciumbata.

6/25/2014

02/07/2014 Potenza: Convegno Usi Civici

Si terrà il prossimo 02/07/2014 alle ore 9.30 presso il Park Hotel (Raccordo Autostradale Basentana) a Potenza il Convegno su "USI CIVICI E PROPRIETA’ COLLETTIVE NELLA REGIONE BASILICATA".

Programma
Ore 9:30 Registrazione dei partecipanti

Ore 10:00 Saluti
Piergiorgio Quarto (Presidente Regionale Coldiretti Basilicata)

Ore 10:15 Introduzione a cura del moderatore
Angelo Milo (Direttore Regionale Coldiretti Basilicata)

Ore 10:30 Relazioni
Fabrizio Marinelli (Università dell’Aquila)
Gli usi civici tra storia e diritto

Giuseppe Di Genio (Università di Salerno)

Severino Romano (Università degli Studi della Basilicata)
I riflessi dell’affrancazione e della legittimazione sugli aiuti comunitari

L’istituto del commissario agli usi civici

Fernanda Cariati (Dirigente Dipartimento Politiche Agricole e Forestali Regione Basilicata)

Conclusioni
Marcello Pittella (Presidente Giunta Regionale della Basilicata)

Obiettivi: Approfondimento sui limiti, la rilevanza e la portata costituzionale, soprattutto ai fini di una tutela effettiva di un istituto alquanto difficile ed interdisciplinare nel panorama degli studi giuridici quale quello degli usi civici e delle proprietà collettive.



6/23/2014

Ripristinate TUTTE LE ESENZIONI della Legge 692/1981

Con Legge n. 89 del 23 giugno 2014, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 143 del 23 giugno 2014 è stato approvato il disegno di legge di conversione n. 2433 (conversione in legge del D.L. 24/04/2014, n. 66) con cui si ripristina completamente l'esenzione totale per tutti gli atti previsti dalla Legge 692/1981 e si confermano le esenzioni di cui all'art. 40 della Legge 1766/1927.

Nell'allegato della Legge 89/2014 si legge: "All'articolo 5: dopo il comma 1 e' aggiunto il seguente: «1-bis. All'articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ", e delle disposizioni di cui all'articolo 2 della legge 1º dicembre 1981, n. 692, e all'articolo 40 della legge 16 giugno 1927, n. 1766"»".

Ne consegue che sentenze, ordinanze e decreti di restituzione delle terre a comuni o associazioni agrarie, scioglimenti di promiscuita' tra i detti enti, liquidazione di usi civici, legittimazioni, assegnazioni di terre e atti dei procedimenti previsti dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766 e relativo regolamento di esecuzione RD 332/1928 (quindi anche affrancazioni, alienazioni, conciliazioni, mutamenti di destinazione d'uso, quotizzazioni, ordinanze di reintegra, trasformazioni in enfiteusi perpetua) sono esenti da tasse di bollo e registro e da altre imposte (esenzione totale come confermato con Interpello ADE 21182/2003Circolare ADT 2/2004, Risoluzione ADT 1/2006, Risoluzione ADT 2/2008).