10/21/2016

TAR Puglia: il Comune ha sempre l'obbligo di rispondere ad un'istanza di affrancazione/legittimazione, pena nomina commissario ad acta

In seguito ad una richiesta di affrancazione/legittimazione, il Comune ha certamente l'obbligo di assumere una determinazione espressa. Lo afferma la Sentenza del Tar Puglia di Bari n. 976 dell'11/06/2015, assegnando un termine di 90 giorni per provvedere con provvedimento espresso, pena la nomina di un Commissario ad acta perché provveda in via sostitutiva.

Ed invero, “Per ciò che attiene all'obbligo di provvedere, di regola esso deriva da una norma di legge o di regolamento, ma può talora desumersi anche da prescrizioni di carattere generale o da principi generali dell’ordinamento che regolano l’azione amministrativa, sicché, ad esempio, può originare dal rispetto del principio di imparzialità (Cons. di Stato, sez. IV, 14 novembre 1986, n. 730), o trovare fondamento nel principio di buon andamento dell’azione amministrativa (TAR Abruzzo, 16 luglio 1990, n. 360). Un’ ulteriore fonte dell’obbligo di provvedere è stata, infine, individuata nel principio di legalità dell’azione amministrativa. Pertanto, si può ritenere che, a prescindere dall'esistenza di una specifica disposizione normativa, l’obbligo di provvedere sussiste in tutte quelle fattispecie particolari nelle quali ragioni di giustizia ed equità impongano l’adozione di un provvedimento (Cons. di Stato, sez. V, 15 marzo 1991, n. 250), cioè in tutte quelle ipotesi in cui, in relazione al dovere di correttezza e di buona amministrazione della parte pubblica, sorga per il privato una legittima aspettativa a conoscere il contenuto e le ragioni delle determinazioni (qualunque esse siano) di quest’ultima” (TAR Calabria, sez. 1, sent. 11/7/09 n. 775).

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